Può un diario privato trasformarsi in un discorso pubblico? Cosa c’entra Karl Marx con le lettere di una bambina di otto anni a Babbo Natale? Perché Obama insiste col proprio motto rovesciato “No, we can’t”?
Mezzo Chilo cerca di non rispondere a queste domande in uno spettacolo che trasporta lo spettatore all’interno di un mondo interiore, fatto di segni sovrapposti, privi della linearità di ogni storia, ma densi di un senso urticante e provocatorio.
Mezzo Chilo è uno spettacolo per una persona da sola in scena e nasce come trasposizione del diario di un’adolescente malata di anoressia e bulimia: ma poi si espande, si dilata e, a colpi alternati di ironia e tenerezza, disegna quadri in cui tutti possono riconoscersi, tra solitudine e rivoluzione, cinismo e speranza, intimità e comunità.
La musica rock fa da Caronte e trasporta il pubblico da una riva all’altra di uno spettacolo dove il teatro di narrazione incontra quello di figura, dove il teatro di parola lambisce il teatro danza, dove il lavoro sul testo non può fare a meno di quello sul corpo e dove l’attrice in carne e ossa ad un certo punto cede la scena al vero protagonista assoluto: un frigorifero parante.
Motivazione della Giuria per la Menzione Speciale di Premio Scenario 2019: “Mezzo chilo racconta e interpreta il privato con coraggio e verità. Un diario che si fa narrazione civile nella capacità di infrangere con ironia il tabù della vergogna celata nella patologia. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati da una fragilità emotiva che si fa partitura fisica, Serena Guardone ci offre un teatro che esplora con consapevolezza e rigore il tema del disturbo alimentare.”